Dopo aver ritirato l’auto abbiamo attraversato il Golden Gate in mezzo alla nebbia, e in un paio di ore eravamo a Napa dove il caldo la fa da padrona di giorno e la sera si torna a respirare. 

La Napa valley è una delle zone vitivinicole più importanti, conosciute, e modaiole della California, da sola contribuisce a produrre il 4 % dell’intera produzione californiana.

Le sue forze telluriche, geologiche, e le attività vulcaniche degli ultimi 150 milioni di anni hanno creato una importante varietà di terreni di origine vulcanica e marina. Il lavoro di erosione, con mescolamento di questi materiali, ha dato vita a complesse composizioni di terreno e l’attività del fiume Napa ha fatto il resto. Grazie a questo in Napa ci sono 33 serie diverse di terreni con oltre 100 composizioni e variazioni di suolo.

Proprio da Napa, negli anni ‘70 del secolo scorso, è stato rilanciato il vino californiano rendendolo famoso nel mondo grazie ad alcuni tra i più importanti produttori ed enologi come Louis Martini, Tchelistcheff, Robert Mondavi ed altri ancora.

Piantina Napa e Sonoma
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I vitigni maggiormente coltivati sono tra i bianchi:

  • Chardonnay
  • Sauvignon Blanc 

tra i rossi: 

  • Cabernet Sauvignon
  • Merlot
  • Zinfandel l’autoctono della California
  • Pinot nero
  • Syrah

Il clima, un altro dei punti forti del territorio, caldo e assolato di giorno viene mitigato la notte con l’arrivo della nebbia dalla baia di San Francisco.

Le AVA della Napa (American Viticultural Areas) sono 15 e tra le più conosciute ed importanti troviamo:

  • Mount Veeder che caratterizza i rossi con grande longevità ed i bianchi con importante mineralità e acidità
  • Atlas Peek sia rossi che bianchi caratterizzati da vibrante acidità.
  • Stags Leap vini rossi vellutati con tannini delicati, ed i bianchi rotondi e maturi
  • St. Helena rossi caratterizzati da grande profondità e struttura con tannini importanti e bella acidità, il Sauvignon Blanc viene caratterizzato da importanti sentori di frutta e grande freschezza senza la classica nota erbacea del vino. Ottimi Zinfandel e Cabernet 

Altre zone importanti sono 

  • Calistoga(zona più calda della valle)
  • Los Carneros importante per le bolle con ottimi Pinot Nero e Charndonnay
  • Rutherford.
  • Yountville è l’area centrale.
  • Oakville è il cuore della Napa le nebbie che arrivano riescono a coprire tutto una zona molto importante per l’uvaggio bordolese Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot. Zona dove si produce il famoso Opus One composto da 5 vitigni: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petite Verdot, Malbec.

 

Le cittadine, molto graziose, sono tutte vicine tra loro la più lontana da Napa è Calistoga a 42 km. Nelle loro vie si respira anche arte, infatti passeggiando è possibile trovare diversi negozi d’arte, consiglio di entrare in qualcuno a fare un giro per ammirare le opere esposte.

Le nostre cittadine preferite sono state St. Helena e Yountville.

Durante i fine settimana il traffico risulta impossibile, si rischia di stare ore in macchina tra un paese e l’altro così, seguendo il consiglio della Lonely planet, abbiamo prenotato in settimana e per il fine settimana ci siamo spostati in Sonoma County, zona meno trafficata e più tranquilla.

Gli hotel sono tutti cari, la Napa è una zona turistica molto ambita, così abbiamo optato per una stanza con Airbnb (piattaforma già utilizzata più volte sia in Italia che all’estero): la Garden Room nella Stahlecker house. La casa molto bella era appena fuori dal centro città, ma comoda per raggiungere tutto, in una zona residenziale tranquilla. Il check-in avviene tutto in automatico, circa 48 ore prima dell’arrivo sul proprio account Airbnb arriva il codice con le istruzioni per entrare in camera.

casa in napa
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La nostra camera era abbastanza spaziosa e molto pulita, siamo stati bene. Il giorno della partenza abbiamo conosciuto Ron, il proprietario della casa, una persona disponibile con la quale chiacchierare allegramente.

La prima tappa è stata all’Oxbow public market dove la gente del luogo si reca per fare acquisti e mangiare un posto che può ricordare, in piccolo, la nostra catena Eataly. Al suo interno trovi frutta, verdura, accessori per la casa, marmellate, cereali, candele, fiori, libri, condimenti, succhi, cioccolata, pesce, ristoranti di carne, pizza ecc. Insomma di tutto un po’ ma riportato alle dimensioni del paese. Un giro lo consiglio perchè è divertente vedere queste realtà, noi ne abbiamo approfittato per mangiare un hamburger inutile dire che economico il mangiare non lo è ma questo lo abbiamo riscontrato in tutti i posti da noi visitati.

ingresso Oxbow market
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interno mercato
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Di fianco all’Oxbow market si trova il CIA Culinary institute of America, che noi purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare, 7400 mq di campus dove trovare tutto ciò che ruota intorno al mondo del cibo oltre al suo ristorante, è possibile partecipare a degustazioni,  dimostrazioni di cucina interattive, e altre attrattive del mondo culinario. Al suo interno è anche presente una scultura di una forchetta fatta da migliaia di forchettine.

Dopo aver lasciato le valige in camera siamo ripartiti alla volta della prima degustazione americana da Domaine Carneros di Taittinger specializzato in bollicine metodo classico, anche se i loro Pinot sono stati più volte premiati. 

Castello
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i Calici in viaggio sulla terrazza
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Vista delle vigne della tenuta
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I vitigni maggiormente coltivati nella zona di Carneros caratterizzata dal clima fresco influenzato dalla baia di San Francisco sono

  • Chardonnay
  • Pinot Nero

Tra i filari della maison troviamo anche del Meunier che amo molto.

L’azienda fondata nel 1987 da Claude Taittinger che acquistò 168 acri nel cuore di Carneros,.

Siamo stati accolti alla reception e accompagnati nel magnifico salone affacciato sui loro vigneti. I vini sono tutti prodotti con uve di proprietà provenienti solo da Carneros.

La produzione annuale si attesta intorno alle 960.000 bottiglie:

80% di spumante metodo classico 

20% vini rossi 

Abbiamo optato per due degustazioni diverse una di bollicine la The Sparkling Sampler con 4 spumanti

  • Ultra Brut 2017
  • Estate Brut cuvée 2017
  • Brut rosé 2018
  • Vermeil demi-sec 2017
  • Le Réve 2014 Blanc de Blanc
Degustazione Bollicine
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Il sommelier che ci ha accompagnati durante tutta la degustazione, avendoci visti appassionati in materia, ha deciso di farci degustare anche Le Reve solitamente fuori lista.

A nostro gusto la classifica è stata

  1. Le Rève
  2. Brut Rosé
  3. Estate Brut
  4. Ultra Brut
  5. Vermeil ma solo perché non amiamo i demi-sec.
etichette degustate
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L’altra degustazione è stata la Red Wine Sampler con 4 Pinot:

  • Avant-Garde Pinot Noir 2020 8 mesi di botte
  • Domaine Carneros Estate Pinot Noir 2019 10 mesi di botte
  • Le Ciel Serein Pinot Noir 2019 12 mesi di botte
  • The famous Gate Pinot Noir 2019 14 mesi di botte

Anche nel vino rosso si distinguono, i loro Pinot sono molto buoni.

Degustazione Pinot Nero
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A nostro gusto la classifica dei rossi è stata

  1. The Famous Gate
  2. Domaine Carneros Estate
  3. Le Ciel Serein pari merito con l’Avant-garde

I costi delle degustazioni in Napa e Sonoma non sono per niente economici.

Queste due degustazioni sono costate 142€ in totale.

Cancello strada tenuta Phelps
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Giovedì 11 agosto a mezzogiorno ci siamo trasferiti da Joseph Phelps uno dei miti della Napa Valley con il suo Insigna, che nel 2006 è stato decretato vino più buono al mondo, ma anche i suoi Pinot nero sono da favola.

Questa cantina è stata fondata da Joe Phelps come hobby, ha iniziato ad interessarsi al vino durante il periodo del college,  perché la sua attività principale era quella di costruttore. Proprio la costruzione della cantina Souverain lo porta in Napa e,  dopo un viaggio in Italia nel 1970 che conquista il suo cuore, inizia a cercare una proprietà in Napa Valley.

ingresso terrazza degustazione
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Nel 1973 Joe Phelps acquista un ranch di  600 acri nella zona est di St.Helena, e ne impianta 100 tra Cabernet Sauvignon, Zinfandel, Riesling, Gewurztraminer. Il primo edificio, in legno di sequoia, costruito dall’impresa edile di Joe comprendeva: 

  • una sala di fermentazione 
  • una sala di  invecchiamento
  • un’area di imbottigliamento 
  • alcuni uffici

Inizialmente non era presente una sala degustazione e la vendita al dettaglio veniva effettuata alla reception. 

I figli di Joe, in età di studi, hanno aiutato a modo loro chi nella costruzione fisica del ranch e chi nella contabilità. Nei quattro decenni successivi, grazie alla passione di Joe, l’attività è cresciuta fino a diventare come la vediamo adesso. 

Nel 1974 ha vinificato il primo Syrah con lo stile della Cote Rotie ed Hermitage che ammirava molto e creò, quella che è probabilmente la sua eredità più importante, il primo blend in stile bordolese rosso della California: Insignia. 

Vista panoramica vigne
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La sua idea, di fondere i migliori lotti di vino dell’annata in un’unica bottiglia, rivoluzionaria per l’epoca, venne adottata rapidamente da altri importanti produttori della Napa Valley. l’Insigna ha portato il riconoscimento non solo a Joseph Phelps Vineyards, ma alla Napa Valley intera.

Negli anni successivi il Riesling e Gewurztraminer sono stati sostituiti da Cabernet, Merlot e altre varietà di Bordeaux rosse, ha iniziato ad acquisire terreni vitati negli AVA di Rutherford, Oakville, Stags Leap District e Oak Knoll District. Questi vigneti divennero fondamentali per l’Insignia.

Porta ingresso cantina
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Il figlio Bill nel 1998 si trasferì in Napa e gradualmente prese il controllo dell’azienda, con l’assistenza del fondatore, fino a diventare nel 2008 presidente dell’azienda.

Oggi l’azienda possiede e coltiva 425 acri di vigneti nella Napa Valley nove di proprietà a St. Helena, Rutherford, Oakville, Stags Leap District, Oak Knoll District, South Napa e Carneros.Ogni vigneto con la sua personalità apporta caratteristiche diverse ai vini.

Nel 2022 la proprietà è stata venduta al gruppo LVHM.

Terrazza esterna degustazioni
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Siamo stati accolti nella meravigliosa terrazza, affacciata sui loro vigneti, da Meredith che ci ha accompagnati lungo tutto il percorso di degustazione che ha previsto:

  • 2019 Chardonnay Pastorale Vineyard, Sonoma coast
  • 2019 Pinot Nero Freestone Vineyards Sonoma coast
  • 2018 Pinot Nero Pastorale Vineyards Sonoma coast
  • 2019 Cabernet Sauvignon Napa Valley
  • 2018 Insigna Napa Valley
  • 2019 Insigna Napa Valley
  • 2018 Pinot Nero Proem No 2, Sonoma county. Quest’ultimo calice è stata una chicca che Meredith, sapendoci amanti di questo vitigno, ci ha fatto gentilmente assaggiare un Pinot di una parcella della Pastorale Vineyards.
Vini degustati
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L’Insigna è un blend di Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Malbec in percentuali sempre diverse per ogni annata, anche se in prevalenza rimane sempre il Cabernet, in alcune si può trovare anche il Cabernet Franc. Passa 24 mesi in botti francesi nuove.

I Pinot variano da 13 a 14 mesi in botti francesi nuove e usate di secondo passaggio.

Il Cabernet Sauvignon con piccole percentuali di Merlot, Cabernet Franc e Malbec passa 18 mesi in botti francesi e americane nuove e usate. 

Lo Chardonnay passa 14 mesi in botti francesi nuove ed usate.

Riuscire a classificare i loro vini è davvero difficile perché ci hanno stregato tutti, i loro Pinot sono davvero molto buoni come ottimo è anche lo Chardonnay.

Calice vino con sfondo vigne
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Partendo dal presupposto che a noi sono piaciuti tutti se dobbiamo classificare potremmo dire

  1. Insigna 2019
  2. Pinot Nero Proem No 2 2018
  3. Chardonnay Pastorale 2019

Tutti i loro vini hanno tappi in sughero portoghese, anche quelli spediti all’estero.

I legni delle botti americane arrivano dal Missouri e dalla Pennsylvania.

Le vigne sono tutte coltivate in basso e mai sulle colline questo perché con le forti piogge il terreno viene dilavato e tutte le sostanze nutritive per le piante portate via.

La nebbia che arriva dalla baia di San Francisco qui la si trova lungo tutta la Napa Valley.

Sala degustazione interna
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Dopo questa meravigliosa degustazione che Meredith ha reso ancora più piacevole con le sue spiegazioni abbiamo fatto un giro nella fantastica sala degustazione interna.

La degustazione guidata, durata circa un’ora ed un quarto, è costata 180€.

Vigneti Chateau Montelena
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Al pomeriggio ci attendeva la seconda degustazione della giornata allo Chateau Montelena, cantina scelta per la storia che aleggia intorno a questo nome. Nel 1976 un suo Chardonnay, degustato alla cieca, vinse il Giudizio di Parigi sbaragliando grandi vini francesi. C’è anche un bellissimo film, Napa Valley la grande annata, che ripercorre la storia di questo evento.

Veduta esterna
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La location è molto bella con il castello, rimasto intatto dal 1882 che fa parte del registro dei luoghi storici, ed il giardino con laghetto per il resto è molto commerciale, dall’accoglienza alla degustazione. L’emozione vissuta guardando il film qui non si vive proprio. In America difficilmente si visitano le cantine, alcuni ci hanno spiegato per questioni di sicurezza interna. su 8 aziende visitate abbiamo potuto vedere solo 3 cantine. 

Laghetto
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Sala interna degustazione
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Dopo averci fatto accomodare velocemente in una sala interna del castello abbiamo degustato 6 vini:

  • Chardonnay Napa Valley 2018
  • Chardonnay Napa Valley 2009
  • Zinfandel Calistoga/Napa Valley 2017
  • Cabernet Sauvignon Calistoga/Napa Valley 2010
  • Cabernet Sauvignon Calistoga/Napa Valley 2005
  • Cabernet Sauvignon Calistoga/Napa Valley 2018

I Cabernet provengono dai vigneti della tenuta.

Purtroppo i miei bicchieri puzzavano un po’ quindi la degustazione in parte è stata condizionata ma dire che questi vini mi siano rimasti impressi direi una bugia.

Vini degustati
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Tavolo degustazione
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Comunque dovendo dare una sorta di classifica 

  1. Cabernet Sauvignon 2005
  2. Chardonnay 2009

La degustazione è costata 135 euro.

Venerdì 12 agosto è stato il nostro ultimo giorno in Napa svegliati presto abbiamo chiuso le valigie, e partiti lungo la via del vino per fare le ultime foto ai paesaggi ed alle cantine che non siamo riusciti a visitare.

Alle 10.00 avevamo appuntamento nell’olimpo della Napa valley per una visita privata, con degustazione dal mitico Opus One.

Vista esterna cantina
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Un’esperienza quasi onirica dalla location all’accoglienza ti sembra di entrare in un mondo parallelo.

La cantina è relativamente giovane e risale agli anni ‘70 dello scorso secolo, nasce dall’incontro di due grandi figure del mondo enologico mondiale.

il barone Philippe de Rothschild di Chateau Mouton Rothschild (a Bordeaux) ed il famoso enologo californiano Robert Mondavi. 

Bandiera Francia USA
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I Mondavi erano emigrati dalle Marche nel Minnesota, nel 1906, per trovare lavoro e una vita migliore.

Il vino ha svolto un ruolo importante nella famiglia Mondavi Nel 1919, la locale comunità italo-americana scelse Cesare per andare in California,ad acquistare l’uva da rispedire a casa.

Non appena è arrivato, si innamorò della California. 

Cesare spedì l’uva in Minnesota, ma nel 1921 vendette il suo saloon per trasferirsi con la famiglia definitivamente in California dove iniziò un’attività di commercializzazione di uva.

Dopo la laurea alla Stanford University Robert, su consiglio di suo padre che credeva che l’industria vinicola californiana avesse un futuro dopo l’abrogazione del proibizionismo, si tuffò a capofitto nell’apprendimento della viticoltura e dell’enologia. Si trasferì in Napa Valley nel 1936 e trovò lavoro presso la vecchia Sunny St. Helena Winery. 

Nel 1943 le fortune della famiglia cambiarono drasticamente quando acquistarono, dietro consiglio di Robert, la Charles Krug Winery e per i successivi 23 anni Robert e Peter gestirono l’azienda vinicola. I rapporti tra Robert e la famiglia sulla gestione della cantina erano divergenti fino a quando divennero insostenibili e lasciò Krug nel 1965.

L’anno successivo con il figlio maggiore lanciò l’azienda vinicola dal nome omonimo a To Kalon, terreno più vocato per Cabernet S e Sauvignon Blanc, che lo avrebbe reso il più famoso enologo d’America ed il più conosciuto al mondo.

Robert Mondavi è stato uno dei più grandi viticoltori, al quale si deve il merito di aver fatto fare il salto di qualità ai vini californiani. 

Scalinata per scenedere in cantina
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Voleva valorizzare tutto quello che ruotava intorno al mondo del vino e non solo quello. Nel 1966, a 53 anni, decide di fare la sua cantina e inizia ad introdurre innovazioni tecnologiche, oltre a fare ricerche sul Fumè Blanc (Sauvignon Blanc) andando in Francia a studiare.

Il Cabernet Franc è prodotto con la stessa filosofia di quello da lui creato nel 1966.

Nel 1978 assume, sostituendo il figlio e creando scompensi familiari, l’enologa marocchina/francese, Geneviève Janssens che diventerà la sua musa e una delle più grandi enologhe nel 1997 viene anche nominata tra le 10 donne più influenti al mondo.

Nel 1988 nasce il suo programma per educare il pubblico alla civiltà del vino.

Robert ha effettuato molte donazioni musei, università, scuola d’arte ecc, e ricevuto diversi premi ed onorificenze. Nel 2004 ha acquistato Ornellaia.

Uffici rappresentanza
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La cantina di Mondavi è una meraviglia se avete tempo a disposizione vale la pena visitarla, purtroppo noi l’abbiamo solo vista da fuori ma già così è stata una bellissima esperienza.

Sull’altro interprete il barone Philippe de Rothschild c’è poco da aggiungere perché la famiglia Rothschild parla da sola, un’istituzione francese nel mondo del vino con due dei più famosi Châteaux nel Médoc. Sono le due tenute classificate come “Premier Cru Classé“, Château Lafite-Rothschild e Château Mouton-Rothschild 

Questi due visionari diedero il via ad una cantina che al giorno d’oggi è reputata tra le più famose al mondo. Il loro progetto era quello di creare un vino dedicato alla ricerca di una qualità senza compromessi.

I vitigni che entrano a far parte del blend sono 5, in percentuali ogni anno diverse, ma con prevalenza di Cabernet Sauvignon gli altri sono Cabernet Franc, Petit verdot, Malbec e Merlot.

La prima annata ufficiale è del 1982 e la prima bottiglia viene venduta a 25.000 dollari.

Bottiglia Opus
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Le presse utilizzate sono presse verticali, come in Francia, la fermentazione in acciaio ed utilizzano botti nuove di legni francesi. In questi ultimi anni visti i costi di trasporto si fanno spedire il legno e costruiscono le botti in America.

Tini Opus
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La vendemmia è ad inizi settembre

Il 60% della produzione va all’estero. E’ un’azienda al femminile con 

2 enologhe

2 viticoltrici

2 tecniche di laboratorio

2 cantiniere.

Le vigne di Opus One si trovano nel To Kalon nord e sud, al di là della strada che passa davanti alla cantina, e tutto intorno alla cantina che è letteralmente immersa tra le vigne.

Panorama vigneti Opus e treno sullo sfondo
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Il logo sull’etichetta rappresenta i due volti dei fondatori uno che guarda ad ovest e uno ad est uno sguardo rivolto al passato ed uno al futuro. La filosofia della cantina è perfettamente rappresentata in etichetta.

La costruzione è imponente ma ben integrata nel paesaggio.

Calici in viaggio all'ingresso di Opus
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Siamo stati accolti da un sommelier dedicato a noi, Mael Renault un ragazzo francese trasferitosi in California per amore, che ci ha offerto un calice di champagne in una sala meravigliosa prima di portarci sotto nella zona di affinamento purtroppo vuota perché già tutta imbottigliata.

Sala degustazione cantina invecchiamento
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Abbiamo proseguito nella zona di vinificazione dove ci ha raccontato la filosofia di produzione della cantina e fatto vedere il laboratorio interno.

Concluso il giro anziché spostarci nella zona degustazione, sotto al porticato, ci ha fatto accomodare nelle nuove sale dedicate alle degustazioni con una vista meravigliosa sui suoi vigneti.

Sale degustazione panoramiche
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In una sala privata abbiamo degustato 3 annate di Opus One 2009/2014/2018.

A mio giudizio un vino che da il meglio di sè dopo anni di affinamento perché raggiunge il suo equilibrio e la sua classe con il tempo.

Il 2009 è stato il migliore dei tre. In tutti i calici sono presenti, con intensità differenti, note di cioccolato, caffè, spezie, ed una buona balsamicità.

Per ultimo abbiamo degustato l’Overture 2018/2019, nato nel 1993 con lo stesso blend bordolese e cura dedicata all’Opus One.

Opus one degustati
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Terminata la visita Mael ci ha accompagnati all’esterno e fatto concludere la vista, sulla terrazza in completa libertà.

Corridoio panoramico sul tetto
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Dopo esserci risvegliati da questo sogno ci siamo immersi subito in un altro sogno americano il pranzo da Gott’s il “classico” cibo da strada.

Roulotte ristorante
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Fondato dai fratelli Gott a St. Helena nel 1999 Gott’s Roadside è noto per il suo approccio moderno alla creazione di piatti ispirati alla California utilizzando ingredienti di provenienza locale L’impegno di Gott per l’approvvigionamento locale si estende al bicchiere con una lista di vini e birre incentrata sulla California, selezionati a mano da Joel Gott. Un locale frequentato da locali e turisti, dove una sosta se si passa dalla Napa va fatta.

Vassoio con cibo da strada
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Al pomeriggio ci aspettava l’ultima cantina, selezionata, in Napa la Silver Oak un’altra realtà storica.

La location con la torretta che la sovrasta è molto bella, la cantina non si visita, è possibile fare solo la degustazione nella sala, adiacente allo shop, dedicata a questa attività.

Panorama Silver Oak
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Bancone accettazione e degustazione
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La cantina nasce nel 1972, dalla collaborazione tra Ray Duncan e l’enologo Justin Meyer.

 La loro produzione è Cabernet Sauvignon proveniente da diverse zone e con etichette dedicate:

  • Napa Valley
  • Alexander Valley 

I blend cambiano di anno in anno ed utilizzano legno americano. L’Alexander utilizza il 50% di botti nuove e 50% usate di secondo passaggio. Ogni 90 giorni svuotano, puliscono e riempiono nuovamente le botti. Inizialmente era Cabernet Sauvignon 100% dopo alcune sperimentazioni hanno deciso di aggiungere piccole quantità di Merlot e Cabernet Franc.

Escono sul mercato dopo 4 anni dei quali 2 in botte e 2 in bottiglia  

Il Napa invece utilizza l’80% di botti nuove ed il 20% usate di secondo passaggio. I vigneti più importanti sono quelli intorno alla tenuta nel Soda Canyon Ranch posizionato all’incrocio di quattro sotto-AVA: Atlas Peak, Oak Knoll District, Stags Leap District e Coombsville. Questi cabernet a differenza dell’Alexander passano in botte più di due anni.

Degustazione vini
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La degustazione è stata molto dettagliata e soddisfacente 

Di Alexander abbiamo degustato il 2018/2011/2009

Di Napa invece il 2017/2013/2011

Personalmente il mio preferito è stato l’Alexander 2009

La nostra sommelier avendoci visti particolarmente appassionati ci ha fatto anche degustare il Pinot Nero 2020, dell’altra loro etichetta la Twomey, nel quale mettoo il 5% di grappolo intero e riposa 6 mesi in botte.

Sala degustazione
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I vigneti sono principalmente situati in north coast (Napa, Sonoma, Russian river, Anderson),  Central coast (Santa Lucia Highlands e Santa Maria Valley) e Oregon (Willamette Valley, Dundee Hills)

Il costo della degustazione è stato di 60$ e ci hanno regalato due calici della loro collezione.

Borsa omaggio
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Dopo aver fatto un ultimo giro per la Napa ci siamo trasferiti in Sonoma attraverso il percorso panoramico di Oakville Grade e la rurale Trinity Rd entrambe strette, ricche di curve e bellissime. Un bel percorso in mezzo ai boschi in un paesaggio incantato.

Sabato 13 agosto è iniziato ufficialmente il nostro giro alla scoperta della valle.

Sonoma, rispetto alla Napa dalla quale è divisa da una catena montuosa, è meno modaiola con paesaggi più rurali e leggermente meno cara. In questo luogo è nata la viticoltura  moderna americana.

Tra le zone vitivinicole più famose e vocate ci sono:

  • Russian River Pinot nero e Chardonnay
  • Alexander valley con ottimi Cabernet Sauvignon
  • Dry Creek valley ottimi Cabernet Sauvignon, e Zinfandel zona a forte presenza italiana.

Qui, attraverso la Russian river valley, è l’ultimo punto dove la corrente di aria fredda dell’oceano penetra e permette delle forti escursioni termiche. I vitigni che caratterizzano la coltivazione sono Zinfandel, Merlot e Cabernet Sauvignon.

In Sonoma molti coltivatori hanno un loro laghetto per permettere l’irrigazione goccia a goccia.

Mendocino è la sua capitale ma le città più conosciute sono Sonoma, Santa Rosa e Healdsburg.

murales cartina Glen Ellen
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saloon paese
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Scorci paese
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Il nostro tour è partito dal minuscolo, ma grazioso, paesino di Glen Ellen dove ci siamo fermati per fare una colazione all’americana al Garden Court cafè & Bakery dove gli abitanti del posto si recano abitualmente, per i nostri standard italiani più che una colazione è stato un pranzo.

Colazione americana
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A metà mattinata ci siamo recati da Seghesio a Healdsburg per la degustazione.

insegna ingresso cantina
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Gli immigrati italiani hanno dato un grande contributo al mondo del vino californiano tra loro troviamo Edoardo e Angela Seghesio che nel 1895 arrivano in America a Sonoma, dal Piemonte,dove iniziano a coltivare e produrre Barbera e Sangiovese con risultati non soddisfacenti, per poi fare un atto di fede e convertirsi al vitigno autoctono Zinfandel. Ad oggi Tim Seghesio è uno dei massimi esperti di questo vitigno.

Zona vinificazione esterna
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La degustazione è costata 60$ a testa. Dopo esser stati accolti da un dipendente siamo andati a fare un giro per la cantina partendo dalla zona di fermentazione che si trova all’aperto riparata da una grande tettoia, spostandoci poi nella zona di invecchiamento molto bella e accogliente. Ad oggi la cantina non è più proprietà della famiglia.

Barricaia
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Salottino interno degustazioni
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Terminata la visita siamo tornati in giardino dove è cominciata la degustazione. 

Da programma i vini erano

  • VENOM 2019 Sangiovese 100% Alexander Valley le vigne, home ranch estate, sono vicine alla cantina
  • CORTINA 2019 Zinfandel 100% Dry Creek Valley, vigne Chen’s
  • PAGANI 2019 Old Zinfandel 100% Sonoma Valley, Vigne Pagani ranch 
  • MONTAFI 2019 Russian River 10% Alicante 90% Zinfandel, vigne Montafi ranch estate

Anche loro vedendoci interessati al mondo dei vini ci hanno fatto assaggiare altri due vini

  • ROCKPILE 2018 Zinfandel 100% Dry Creek valley il mio preferito tra tutti
  • HOME RANCH 2019 Alexander Valley 8% Syrah 92% Zinfandel
Vini degustati
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Tavolo esterno degustazione
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Nel pomeriggio abbiamo girovagato per la Dry creek Valley arrivando fino al lago. Dedicate del tempo a percorrere con tranquillità, godendo dei paesaggi, la West dry creek che corre parallela alla Dry ma è leggermente più interna e più suggestiva.Terminato il giro abbiamo  raggiunto Ferrari Carano per la degustazione. 

Insegna cantina
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ingresso cantina
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Vista frontale cantina
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La famiglia di origini genovesi aveva inizialmente dei casinò a Reno che decise di vendere per acquistare una cantina nella Dry creek valley ed è l’ultima della zona, dopo di essa si trova solo il lago Sonoma.

Hanno due enologhe donne una dedicata ai bianchi ed una ai rossi.

Steve Domenichelli agronomo molto famoso in America lavora per Ferrari Carano.

Il punto forte di questa cantina sono i suoi meravigliosi giardini, perché i vini non ci hanno convinti.

Vedute giardini cantina
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Panorami giardino
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Panorama giardini
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Albero di sughero
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La degustazione pagata 54€ in due si è svolta all’esterno sulla terrazza della cantina.

Il percorso ha previsto 

  • VIOGNIER 2020, Sonoma County
  • TRE’ TERRE CHARDONNAY 2018, Russian River è il mio preferito. Un blend di tre Chardonnay con vendemmie separate e malolattica in % diverse. Vino dedicato alle tre donne della famiglia Fiorella, Dominique e Emilia.
  • MIDDLE RIDGE RANCH PINOT NERO 2018 Anderson valley
  • TRESOR BORDEAUX BLEND 2017 Sonoma county Malbec, Petit Verdot, Cabernet F e S, Merlot
Terrazza esterna
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calice degustazione
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Barricaia
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Calici in viaggio davanti ai vigneti della cantina
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Terminata la visita abbiamo proseguito a girovagare spostandoci in Alexander valley.

Cartello Alexander Valley
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Viste alexander valley
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Vigneti in Alexander Valley
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Barrique cantina
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Galleria ingresso Alexander Winery
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Domenica 14 agosto ancora in Alexander Valley per terminare con la visita, gratuita, alla cantina Alexander Valley una vera sorpresa perché interamente scavata nella collina. La visita a questa cantina vale la pena proprio per la zona di invecchiamento perché la degustazione poi non ha un filo logico, non è strutturata, viene fatta un po’ a caso sulla base dei propri gusti ma loro sono molto disponibili e gentili.

Ingresso barricaia Alexander winery
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un brindisi in cantina
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gallerie della barricaia
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Tini vinificazione
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Gallerie laterali
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In questi giorni a zonzo per Napa e Sonoma abbiamo potuto vedere con i nostri occhi quello finora studiato solo sulla carta. E’ stata una bellissima esperienza, che consigliamo se si ha la possibilità di fare, gli addetti delle cantine quando capiscono che si è appassionati sono molto disponibili a rispondere a tutte le curiosità e a far degustare altri vini oltre a quelli in carta.

 I vini sono sicuramente ottimi ma ci sono alcune piccole precisazioni da fare:

  • Il costo del vino è troppo elevato, specialmente per noi italiani abituati alla nostra qualità e varietà
  • Le cantine di produzione non si possono visitare, si possono solo fare degustazioni
  • Le degustazioni si pagano tutte e non sono economiche.
  • I vitigni sono internazionali a parte lo zinfandel
  • I paesaggi belli ma Langhe, Toscana & C altra cosa.

Detto questo la storia della viticoltura californiana è avvincente, emozionante, e sicuramente poterla vivere con i propri occhi è un’esperienza unica.

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