Al rientro dalle vacanze estive, per non perdere il “vizio”, abbiamo programmato una gita alle cantine Contratto di Canelli.

Una visita ricca di emozione per la storia che si respira tra i suoi corridoi, le sale e la meravigliosa cantina, a 60 metri sotto la collina di Canelli, dove si trova anche la cattedrale dal 2014 patrimonio UNESCO.

Corridoio ingresso
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Cortile interno
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Sono produttori di bolla metodo classico Alta Langa, spiriti come Vermouth e altri aperitivi.

Fondata nel 1867 dalla famiglia Contratto rimasta proprietaria fino al 1993 quando hanno venduto la cantina alla famiglia Bocchino.

Nel 2011 c’è stato l’ultimo passaggio di proprietà alla famiglia Rivetti proprietari della cantina La Spinetta dove si producono vini rossi a base nebbiolo, Barbera ed tra i bianchi il ritrovato Timorasso, oltre allo Chardonnay e Moscato. Sono proprietari anche di una cantina in Toscana.

Stampe pubblicitarie etichette Contratto
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La visita comincia al fondo del bellissimo corridoio, affacciato sul cortile dell’azienda, dove sono esposte le etichette storiche di vini e di spiriti e appesi i manifesti pubblicitari che ritroviamo sulle loro bottiglie. Creatività del  famoso pubblicitario Lorenzo Cappiello, noto ad inizio dello scorso secolo, che si è occupato di altri grandi aziende come Campari.

Qui è anche possibile vedere una vecchia bottiglia di spumante d’Asti etichettato come “Asti champagne e Moscato champagne” quando ancora si poteva usare il nome di Champagne.

Ingresso cantina
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Siamo poi passati alla cantina dove l’umidità ed il fresco sono costanti tutto l’anno grazie al tufo che trattiene umidità e alla profondità che garantisce la giusta temperatura.

La cantina è stata scavata interamente a mano e si possono ancora trovare, all’ingresso, delle bottiglie infilate nelle pareti. Gli uomini che si occupavano degli scavi le usavano come allarme, se iniziavano a scoppiare era il momento di scappare perché stava crollando tutto.

muro con bottiglie
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La cantina ospita in totale 1.500.000 bottiglie, ogni anno ne producono circa 150.000

I vitigni coltivati sono Chardonanny e Pinot Nero vinificati in metodo classico denominato Alta Langa. L’Alta Langa viene prodotta in tre province Cuneo, Asti ed Alessandria su colline dai 250 metri in su.

Parete bottiglie a riposo
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Il disciplinare prevede 30 mesi di permanenza sui lieviti ma Contratto fa riposare i suoi vini dai 36 ai 90 mesi a seconda dell’etichetta.

La visita è proseguita passeggiando nella grandissima cantina con la spiegazione del metodo classico, che per chi alle prime armi è estremamente interessante, sia come veniva prodotto una volta che come si svolge ai giorni nostri.

Sala affinamento metodo classico Contratto
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Accessori sboccatura d'epoca
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Il remuage, ossia la rotazione della bottiglia per far scendere lentamente i lieviti nel collo della bottiglia,  è fatto totalmente a mano dai due cantinieri che impiegano circa un minuto a pupitre (nome francese della rastrelliera sul quale si inseriscono le bottiglie) ed un’ora per fare tutta la cantina.

Pupitre
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bottiglie con lieviti nel collo
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Alla sboccatura non viene aggiunto liqueur d’expedition ma esclusivamente vino. L’unico al quale si aggiunge è il bacco d’oro con 8 g/l di zuccheri.

Dalla meravigliosa cantina di invecchiamento ci siamo spostati in quella di vinificazione dove si trovano i tini, in acciaio, la linea di sboccatura e quella di imbottigliamento.

cantina di vinificazione
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Non viene effettuata la chiarifica dei vini.

Le vinificazioni dei due vini Chardonnay e Pinot Nero, sono fatte separatamente per esser assemblati prima della seconda fermentazione.

Contratto è famosa anche per la linea degli spiriti come il Vermouth bianco e rosso, l’Americano, il Bitter, l’Aperitiv, ed il Fernet. Tutti derivanti da un mix di erbe che arrivano fino a 50 diverse varietà nel bianco e 30 nel rosso. L’Americano è sempre un Vermouth che non può essere chiamato tale perché non ha il 75% di Artemisia.

Il nome dell’Americano, chiamato così da tutti i produttori, deriva dal suo essere amaricante.

Per le vendite di spirito il 70% e all’estero mentre il vino è 50/50 Italia estero.

Vista dall'alto cattedrale
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Pupitre in cattedrale
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Dalla cantina di vinificazione ci siamo spostati nella cattedrale, patrimonio UNESCO dal 2014, dove vengono tenute le riserve perché in numero di bottiglie inferiore. Dal momento che è inaccessibile dai muletti, avendo il pavimento in ghiaia, e non dotata di montacarichi tutta la movimentazione viene fatta a mano quindi meno bottiglie ci sono e più leggero è il lavoro.

Cattedrale
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Scala che porta alla cattredrale
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Risulta meno fredda della cantina di affinamento perché la ghiaia assorbe l’umidità ed è a una profondità di 7 metri contro i 60 della cantina.

In cantina si trovano diverse candele erano utilizzate in tempi passati per vedere il deposito dei lieviti e, con il leggero calore, venivano avvicinate alle bottiglie per staccare eventuali residui di lieviti dalle pareti. 

porta candela
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Proseguendo la camminata in cantina abbiamo avuto modo di vedere una piccola parte dedicata all’etichetta, de La Spinetta, con il rinoceronte. Qui ci è stata raccontata la curiosità di questa opera di Albrecht Dürer scelta da Giorgio Rivetti per i suoi vini. Rappresenta l’arrivo di un rinoceronte in Portogallo, nel 1515: il primo animale del suo genere ad essere mai visto in Europa. Dürer ne realizza un disegno e un’incisione senza mai averne visto uno vero. Eppure il disegno e l’incisione sono così vicini all’originale, che diventano d’ispirazione per gli illustratori europei dei 300 anni a seguire, anche dopo aver visto rinoceronti in carne e ossa, senza lastre e squame presenti invece nel disegno originale.

Bottiglie La Spinetta
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L’abilità di Albrecht Dürer di realizzare un’opera cominciando da una semplice descrizione, può essere paragonata all’attività del vignaiolo che partendo dalla coltivazione dell’uva deve immaginare come sarà il suo vino una volta in bottiglia.

scorci della cantina
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Corridoi in cantina
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Una delle curiosità sono gli antichi fili della luce che, grazie all’essere patrimonio UNESCO, sono stati mantenuti intatti.

Antichi fili della luce
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tavolata della famiglia
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Cantina annate storiche
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Terminata la visita in cantina ci siamo spostati nella sala degustazione dove siamo stati accompagnati alla scoperta di 4 etichette: 

  1. Millesimato 2018 la entry level della cantina 80% Pinot Nero 20% Chardonnay
  2. For England 2017 Blanc de Noirs
  3. For England Rosè 2017 Blanc de Noirs
  4. 900 riserva 2012 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay 
Vini della degustazione
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A giudizio quasi unanime della tavolata l’ordine è stato 

  1. 900
  2. For England Blanc de Noirs
  3. For England Rosè
  4. Millesimato

Una bella visita di un paio di ore che consiglio vivamente a tutti gli appassionati di vino.

Opere d'arte in cantina
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Riserve di Alta Langa
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